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02 ottobre 2025

CON ABRAMO PELLEGRINI DI SPERANZA

54° Anniversario di fondazione di Mamré

Un anniversario tra angeli visibili e invisibili

Non è stato un semplice anniversario, ma una giornata capace di intrecciare emozione, spiritualità e comunità. Ospiti, operatori e volontari si sono ritrovati fianco a fianco per celebrare insieme un nuovo capitolo della storia della Fondazione.

 

Ad aprire la festa, la Messa celebrata da don Filippo, nella Parrocchiale di Rivoltella del Garda, che con parole semplici ma profonde ha saputo dare un significato speciale all’incontro. “Gli angeli sono reali, anche se invisibili”, ha ricordato, sottolineando però come angeli possano essere anche gli operatori, quando si prendono cura degli ospiti con dedizione e protezione. E, con uno sguardo capace di ribaltare le prospettive, ha invitato a considerare a loro volta gli ospiti come angeli, portatori silenziosi di un messaggio divino che illumina chi sa accoglierlo.

 

Dopo la celebrazione, la festa si è spostata nella dimensione della convivialità: sorrisi, strette di mano, abbracci e chiacchiere hanno fatto da cornice a un pranzo condiviso, preludio ad un momento atteso, la presentazione dei contributi preparati da ogni comunità sul tema di quest'anno "Con Abramo pellegrini di speranza".  Un mosaico di creatività e riflessione che, come ogni anno, ha dato voce al tema guida, rafforzando il senso di appartenenza e la bellezza del cammino comune.

 

Riportiamo a seguito il discorso che la Presidente, Tecla Cioli ha comunicato all'inizio della celebrazione eucaristica, dando un senso profondo e al ritrovarsi e alla scelta del luogo.

 

“Tutto di noi è sgorgato dal mistero della Santissima Trinità, ci ricorda don Pierino, e ci raccomanda: non lasciate sbiadire il carisma sorgivo di Mamré, ma arricchitelo con i doni, che lo Spirito vi offre”.

Anche oggi, come ogni anno, ci ritroviamo a fare memoria dell’inizio di Mamrè e del suo fondatore. Un momento di festa e di condivisione, per celebrare insieme il cammino che stiamo percorrendo, ripartendo dalle radici e per ringraziare la Trinità d’averci, tramite don Pierino, fatto il dono di Mamre.

 

Quest’anno per la celebrazione della S. Messa, che è il cuore della festa, è stata scelta Rivoltella, perché parrocchia in cui ha sede il Laudato Sì’, i cui soci fondatori sono Mamrè e le nostre suore MFVI.

In quest’opera don Pierino si è speso instancabilmente, riuscendo a coinvolgere molte persone, in modo particolare di questa parrocchia, per la forte idealità di cui l’ha significata: prenderci a cuore l’uomo nella sua integrità e nella sua fragilità.

 

Coerentemente con questa missione, il Laudato Sì’ oggi si configura come luogo nel quale sono presenti molteplici risposte al bisogno di salute e di cura della persona, alcune delle quali realizzate sul territorio, altre all’interno della struttura, altre ancora in alleanza con organizzazioni, non a scopo di lucro e, come noi a Movente Ideale.

 

Il tema che ci accompagna quest’anno, “Con Abramo, pellegrini di speranza”, parla del nostro essere in cammino, insieme, che ci raccorda, da un lato, a un elemento cardine del lascito di don Pierino “sperare contro ogni speranza”; come Abramo, guardando avanti con fiducia anche nei momenti più difficili e faticosi, certi che “Nulla è impossibile a Dio”, sicuri che la sua Onnipotenza arriva dove la nostra debolezza si inginocchia. Dall’altro, ci pone in sintonia con il cammino della Chiesa giubilare, facendoci sentire in cordata con quanti hanno a cuore la fragilità umana.

 

Affidiamo Mamrè alla cura e all’attenzione di chi ogni giorno la sostiene e la custodisce. 

In modo particolare don Pierino ha voluto porci sotto la speciale protezione degli Angeli Custodi. A loro va il nostro grazie, insieme al ricordo e all’affidamento di tutti i nostri ospiti e le persone che ci hanno lasciato, ma che continuano a far parte del nostro cammino. 

 

Siamo grate al Parroco per la gentile accoglienza e a tutti i presenti, per la gioiosa partecipazione.

 

Viviamo questa tappa con gratitudine, in modo particolare nei confronti di tutte le realtà sgorgate dal cuore di don Pierino, con lo spirito di chi si sente di appartenere a una storia comune. Da qui la tensione «all’unità nella diversità»come riflesso della comunione trinitaria, seminando germi di speranza e implorando la pace.